Franco Pavan
Docente

Liutista e tiorbista, collabora attualmente con gli ensemble Concerto Italiano e La Cappella della Pietà dei Turchini (ora Cappella Neapolitana). Ha suonato nelle più importanti sale da concerto in Europa e nel mondo, come ad esempio Konzerthaus di Berlino; Konzerthaus di Vienna; Musikverein di Vienna; Concertgebouw, Amsterdam; Cité de la Musique, Parigi; Auditorio Nacional, Madrid; Teatro Colon, Buenos Aires; Toppan Hall, Tokyo ed anche in Uruguay, Cile, Messico, Colombia, Brasile, Cina, Egitto, Marocco. Ha registrato oltre 50 CD con le etichette Emi, Virgin, Opus 111, Naïve, Alpha, Cyprès, Glossa, Cantus, Accord e come solista con l’italiana E lucevan le stelle, vincendo premi quali il Gramophon Award, Diapason d’Or, Premio Vivaldi della Fondazione Cini. Ha partecipato alla realizzazione delle tre opere di Claudio Monteverdi L’Orfeo, Il Ritorno d’Ulisse in Patria e L’incoronazione di Poppea, sotto la direzione di Rinaldo Alessandrini presso il Teatro alla Scala di Milano e l’Opera di Parigi. Ha registrato per tutte le emittenti radiofoniche europee e per emittenti televisive italiane, francesi, tedesche, spagnole, colombiane, cinesi e giapponesi. Il suo Cd solistico Le Mouton Fabuleux, dedicato alla musica del liutista francese del Seicento Charles Mouton, è stato dichiarato disco dell’anno 2008 per la musica antica dalla rivista italiana Amadeus. La sua principale attività attuale è dedicata alla direzione dell’ensemble Laboratorio’600, con il quale ha già registrato quattro dischi per l’etichetta spagnola Glossa in collaborazione con i cantanti Pino De Vittorio e Roberta Invernizzi. Il gruppo, costituito da soli strumenti a pizzico, si dedica alla riscoperta di pagine inedite della cultura musicale italiana del XVII e XVIII secolo, e in particolar modo alle tracce della tradizione popolare del Meridione d’Italia attraverso le antiche fonti scritte. Sono tre i Cd dedicati finora a questa ricerca particolare: uno dedicato alla musica siciliana (Siciliane) uno dedicato alla musica calabrese e lucana (Occhi turchini) e uno, Ninna Nanna, ai canti di culla.

Nel mese di Dicembre del 2013 è stato insignito del Premio Mousiké Regione Puglia per la diffusione della cultura musicale del Mediterraneo. Suona in duo con il liutista Gabriele Palomba, con il quale ha realizzato tre CD dedicati al repertorio liutistico cinquecentesco, considerati dischi del mese dalla rivista Amadeus al momento della loro uscita e riconosciuti come fondamentali nella discografia dedicata ai duetti per liuto. Dopo la laurea in storia della musica conseguita presso l’Università degli Studi di Milano sotto la guida di Francesco Degrada si è dedicato anche al lavoro musicologico, pubblicando articoli e saggi dedicati alla storia del liuto ma anche al primo Seicento italiano. Ha collaborato alla redazione del New Grove Dictionary of Music and Musicians, al repertorio Die Musik in Geschichte und Gegenwart, e al Dizionario Biografico degli Italiani. Ha curato opere in fac-simile di Francesco da Milano, Pietro Paolo Borrono e Johannes Hieronimus Kapsperger, e insieme a Mirco Caffagni l’opera omnia del liutista cinquecentesco Perino Fiorentino. Fa parte dell’Editorial Board del Journal of the Lute Society of America dal 2001, e fa parte del board dello Study Group dell’International Musicological Society per lo studio delle intavolature. Nel 2014 è stato nominato Cultore della materia della Cattedra di Storia della Musica dell’Università degli Studi di Padova. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro di narrativa, Memini, per Editoriale Scientifica di Napoli. Nel corso del mese di febbraio del 2019 ha riportato alla luce una delle più importanti collezioni musicali della Roma secentesca, comprendente una delle più ampie raccolte di musica per liuto conservate nel mondo con 27 manoscritti e oltre 650 composizioni, tra le quali inediti di Johannes Hieronimus Kapsperger, Lorenzino Tracetti e il Cavaliere del Liuto. Grazie anche a questa scoperta è stato nominato accademico dell’Accademia Raffaello di Urbino nel corso del 2019. E’ attualmente in corso di stampa un articolo che attribuisce un importante corpus di musiche per chitarone a Giacomo Antonio Pfender, amico e sodale di Giovanni Girolamo Kapsperger.

Dal 2020 fa parte del comitato scientifico dell’associazione di studi filosofici Mechrì. Dopo avere insegnato per sette anni presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, è da oltre dieci anni docente di Liuto presso il Conservatorio "E. F. Dall'Abaco" di Verona.